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Bonus verde 2023

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Anche per il 2023 è disponibile il bonus verde, l’agevolazione che supporta le spese di rifacimento di giardini, terrazzi e aree scoperte di pertinenza. È possibile richiedere il bonus senza specifici requisiti ISEE e avere la detrazione fino a 1.800 euro per unità immobiliari a uso abitativo.

Cos’è il bonus verde 2023

Il bonus verde è una detrazione Irpef del 36%, su un massimo di 5.000 euro di spesa (iva inclusa) per ogni unità immobiliare, sulle spese relative agli interventi straordinari effettuati per sistemare terrazzi, giardini e in generale, aree verdi di edifici privati (anche condomini). Il risparmio finale, dunque, è di massimo 1.800 euro per beneficiario.

A chi spetta il bonus verde 2023

Possono usufruire del bonus verde le seguenti categorie specifiche di soggetti:
  • proprietari dell’immobile;
  • titolari di nuda proprietà;
  • usufruttuari;
  • persone che hanno l’immobile in comodato d’uso;
  • inquilini in affitto;
  • case popolari;
  • condomini, enti pubblici o privati che corrispondono l’IRES.
È bene precisare che il bonus verde si riferisce all’immobile su cui si effettuano i lavori. Dunque, chi detiene la proprietà o è titolare di diritto sull’immobile può sommare le detrazioni per la spesa sostenuta su ciascun immobile di sua proprietà. In caso di vendita di un’unità immobiliare dove sono stati eseguiti degli interventi previsti nel bonus verde, la detrazione non utilizzata in parte o del tutto viene trasferita al nuovo proprietario, o a chi lo supplisce nell’immobile, per i rimanenti periodi d’imposta salvo diverso accordo delle parti. In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette interamente all’erede che conserva la detenzione diretta e materiale dell’unità immobiliare.

Bonus verde per gli edifici condominiali

Si precisa che rientrano tra le agevolazioni del bonus verde 2023 anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali – anche in questo caso – fino a un massimo di 5.000 euro per le unità immobiliari a uso abitativo. La particolarità sta nel fatto che, in questo caso ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota condominiale a lui imputabile. È opportuno però che la quota condominiale sia stata effettivamente versata al condominio nei termini di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui viene richiesto lo sconto Irpef. L’agevolazione, in questo caso, viene ripartita in 10 anni a quote costanti, a partire dall’anno in cui sono state fatte le spese sostenute e in quelli successivi. Gli interventi ammessi all’agevolazione sono solo quelli innovativi o modificativi delle aree verdi. Invece, la detrazione non spetta per le spese sostenute per i lavori fatti in economia (ovvero solo con l’acquisto di materiali) e per la manutenzione ordinaria e periodica di giardini condominiali preesistenti.

Come funziona il bonus verde 2023?

Come anticipato, il bonus verde è valido per gli interventi rivolti alle aree verdi degli edifici privati. In pratica, chi esegue i lavori anticipa i soldi per l’Intervento e parte di essi gli saranno poi “restituiti” con uno “sconto” annuale – detrazione– sull’Irpef da versare. L’agevolazione fiscale si applica nella dichiarazione dei redditi e va ripartita in dieci quote annuali di pari importo, calcolate con un limite massimo di spesa di 5.000 euro, fino al massimo di 1.800 euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo. Il beneficio infatti, non è previsto per gli immobili che hanno una destinazione diversa da quella abitativa, come gli uffici e i negozi che sono esclusi da questa agevolazione. In caso di immobili residenziali adibiti promiscuamente, sia come attività commerciale che per l’esercizio di una professione, la detrazione si riduce della metà. In tal caso, quindi è pari a un massimo del 18% sulle spese sostenute, sempre nel tetto massimo di 5.000 euro.

Interventi finanziabili?

L’agevolazione fiscale bonus verde può essere applicata esclusivamente – sia peri privati che per le parti comuni dei condomìni – alle spese eseguite per i seguenti interventi:
  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, recinzioni o pertinenze, realizzazione di pozzi e di impianti d’irrigazione;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • spese di manutenzione e di progettazione, solo se connesse all’esecuzione dei due tipi di interventi precedentemente citati;
  • realizzazione di fioriere e allestimento a verde di balconi e terrazzi, purché si tratti di opere permanenti e sempre che si riferisca ad un intervento innovativo di sistemazione a verde degli immobili residenziali;
  • progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi in questione.
Viceversa, sono escluse dalla detrazione le spese relative alle seguenti attività:
  • manutenzione ordinaria dei giardini già esistenti che non prevedono alcun lavoro modificativo o innovativo;
  • interventi in economia fatti dal proprietario o semplice acquisto di vasi da balcone;